
Tra i mille volti di Barcellona, città celebre per la sua architettura modernista e per la vivace atmosfera mediterranea, si nasconde anche una pagina meno conosciuta ma di fondamentale importanza storica: quella della Guerra Civile Spagnola.
Una delle testimonianze più toccanti di questo periodo è il Rifugio 307 (Refugi 307 in catalano), un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, offrendo ai visitatori uno sguardo autentico sulle difficoltà vissute dalla popolazione civile durante i bombardamenti.
Se vuoi conoscere una Barcellona insolita, fatta di resilienza, di storia viva e di emozioni profonde, una visita al Rifugio 307 è assolutamente consigliata.
In questo articolo ti raccontiamo tutto quello che c’è da sapere su questo incredibile luogo: storia, curiosità, come visitarlo e perché vale davvero la pena includerlo nel tuo itinerario.
Cosa sapere sul Rifugio 307
Tra le cose da vedere a Barcellona, il Rifugio 307 è uno dei circa 1.400 rifugi antiaerei costruiti a Barcellona durante la Guerra Civile Spagnola (1936-1939) per proteggere la popolazione dai pesanti bombardamenti.
Il suo nome non è legato a un evento storico preciso, ma deriva semplicemente dal numero di registrazione attribuito dal Comune della città. Diversamente da molti altri rifugi costruiti sotto la superficie urbana, il Rifugio 307 sfrutta la morfologia naturale del terreno ai piedi della montagna di Montjuïc, nel quartiere di Poble Sec.
Questa caratteristica lo rende unico e particolarmente interessante dal punto di vista architettonico: un reticolo di tunnel che si sviluppa all’interno della roccia, pensato per offrire protezione rapida e sicura agli abitanti.
Storia dei rifugi antiaerei a Barcellona
Durante la Guerra Civile, Barcellona fu una delle città più bombardate d’Europa.
I raid aerei colpirono indiscriminatamente obiettivi militari e civili, seminando panico e distruzione.
Per cercare di proteggere la popolazione, il Governo della Catalogna e il Municipio di Barcellona avviarono un imponente programma di costruzione di rifugi, mobilitando l’intera cittadinanza: bambini, donne e anziani si impegnarono negli scavi, mentre i giovani erano al fronte.
Quando le sirene antiaeree iniziavano a suonare, gli abitanti correvano verso il rifugio più vicino, spesso sfidando bombe e macerie. Il Rifugio 307 rappresenta una delle testimonianze meglio conservate di questa epoca drammatica.
Oggi, oltre al Rifugio 307, è possibile visitare anche altri rifugi antiaerei come:
- Il Rifugio di Plaça del Diamant.
- Il Rifugio del Palau de les Heures.
- Il Rifugio di Plaça de la Revolució.
Ma nessuno di questi regala la stessa immersione nella storia come il Rifugio 307.
La vita all’interno del Rifugio 307
Quando fu progettato, il Rifugio 307 prevedeva un sistema di tunnel esteso per circa 400 metri, in grado di ospitare fino a 2.000 persone. Tuttavia, a causa della fine prematura della guerra, solo circa la metà del progetto venne completata.
I tunnel presentano soffitti a volta alti circa 2,10 metri e larghezze variabili tra 1,5 e 2 metri, offrendo spazi più ampi rispetto a molti rifugi tradizionali.
Per ridurre il rischio di intasamenti e aumentare la sicurezza, furono costruite tre entrate, disposte a zig-zag, così da evitare che le schegge delle bombe potessero penetrare all’interno.
All’interno si trovava tutto ciò che era necessario per sopravvivere:
- Una piccola infermeria per curare i feriti.
- Una cucina per preparare pasti semplici.
- Latrine essenziali per l’igiene.
- Una sorgente naturale d’acqua proveniente dalla montagna di Montjuïc.
- Un’area giochi dedicata ai bambini, pensata per distrarli dall’orrore del conflitto.
La vita nel rifugio era difficile, ma ogni dettaglio era pensato per garantire il massimo conforto possibile in condizioni estreme.
Messaggi sulle pareti
Una delle particolarità più emozionanti del Rifugio 307 è la presenza di messaggi originali sulle pareti.
Frasi come “Vietato fomentare il pessimismo” o “Vietato parlare di politica” erano scritte per mantenere la calma e l’ordine tra i rifugiati, in un momento in cui la paura poteva facilmente degenerare in panico.
Ancora oggi, camminando lungo i tunnel, questi messaggi sembrano sussurrare al visitatore l’eco di un’epoca di resistenza e speranza.
Come visitare il Rifugio 307
L’unico modo per visitare il Rifugio 307 è partecipare a una visita guidata organizzata dal MUHBA (Museo di Storia di Barcellona).
La visita dura circa 45 minuti ed è disponibile in catalano, spagnolo e inglese. È indispensabile prenotare in anticipo, dato che i gruppi sono a numero chiuso per garantire la migliore esperienza possibile.
La visita si divide in due parti:
- Introduzione esterna: Prima di entrare nei tunnel, la guida spiega il contesto storico attraverso fotografie e pannelli informativi, raccontando le vicende della Guerra Civile e l’importanza dei rifugi per la popolazione.
- Percorso sotterraneo: Si entra poi nel cuore del rifugio, esplorando i tunnel e scoprendo come era organizzata la vita sotto la minaccia costante delle bombe.
Durante la visita, è possibile porre domande alla guida, rendendo l’esperienza ancora più interattiva e personale.
Informazioni pratiche
- Durata della visita: circa 45 minuti.
- Lingue disponibili: catalano, spagnolo e inglese.
- Prenotazione: obbligatoria tramite il sito del MUHBA o attraverso i punti di informazione turistica.
- Costo: il biglietto include l’ingresso al Rifugio 307 e, in alcuni casi, l’accesso ad altre sedi del MUHBA. Puoi acquistarlo su questo sito.
Importante da sapere:
Se soffri di claustrofobia, valuta con attenzione la visita: anche se alcune gallerie sono abbastanza ampie, si tratta comunque di ambienti chiusi e sotterranei.
Detto questo, grazie alla presenza di ampi tratti di galleria, molte persone sensibili agli spazi chiusi riescono a godersi la visita senza particolari problemi.
Come arrivare al Rifugio 307
Il Rifugio 307 si trova nel quartiere di Poble Sec, ai piedi della montagna di Montjuïc, una delle aree più interessanti e ricche di storia di Barcellona. Raggiungerlo è semplice e comodo, anche per chi visita la città per la prima volta.
Come raggiungerlo:
- Metro: Prendi la Linea 3 (verde) e scendi alla fermata Poble Sec o Paral·lel. Da entrambe le stazioni il rifugio è raggiungibile con una breve passeggiata di circa 10 minuti.
- Autobus: Numerose linee urbane collegano il quartiere di Poble Sec al resto della città, rendendo il rifugio facilmente accessibile in pochi minuti.
- A piedi: Se ti trovi già nella zona di Montjuïc, magari dopo aver visitato attrazioni come il Castello di Montjuïc o la Fontana Magica, puoi facilmente raggiungere il rifugio camminando attraverso uno dei quartieri più autentici di Barcellona.
Se stai organizzando il tuo itinerario, potrebbe esserti utile consultare la nostra guida su come muoversi a Barcellona, dove trovi tutti i consigli su metro, autobus e trasporti locali per spostarti facilmente tra le attrazioni principali.
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