I Segreti della Barcellona Romana

Nel cuore della vibrante capitale catalana, tra le opere moderniste di Gaudí, i tapas bar e le spiagge dorate, si nasconde un’anima antica. Molti turisti associano Barcellona a Sagrada Família o Parc Güell, ma pochi immaginano che sotto i piedi, nelle pietre delle sue vie e nei sotterranei silenziosi, si celano i resti di una città romana: Barcino.
Scopri con noi i segreti della Barcellona romana, un affascinante viaggio nel tempo che ti condurrà tra mura antiche, templi dimenticati e necropoli millenarie, rivelando un volto della città spesso trascurato ma profondamente suggestivo.

Itinerario della Barcellona Romana

Barcellona conserva resti importanti del suo passato romano. Un itinerario per il quartiere antico della città ci avvicinerà, senza dubbio, alla originaria Barcino: il nucleo dal quale si generò la metropoli attuale.

1. Barcino: l’origine romana di Barcellona

Molto prima che diventasse la capitale catalana che tutti conosciamo, Barcellona era Barcino: una colonia romana fondata nel I secolo a.C. per volere dell’imperatore Augusto. Nonostante fosse di dimensioni contenute – si estendeva su circa 10 ettari – la sua posizione strategica, tra le pendici dei monti e le acque del Mar Mediterraneo, la rese un insediamento prezioso per i traffici commerciali dell’Impero. La vicinanza con Tarraco (l’attuale Tarragona), importante centro amministrativo romano, contribuì al rapido sviluppo della città.

Il nome Barcino, secondo una delle teorie più accreditate, deriverebbe dalla latinizzazione del termine “Barkeno”, che indicava l’insediamento iberico preesistente e il cui significato era “grande cantiere navale”. Questo suggerisce una vocazione marittima e commerciale già nei secoli precedenti alla romanizzazione.

Barcino era organizzata secondo il modello urbanistico tipico delle colonie romane: al centro si trovava il foro, cuore della vita politica e religiosa, da cui si diramavano il cardo (asse nord-sud) e il decumano (asse est-ovest), due strade principali che si incrociavano proprio nel punto nevralgico della città. A protezione dell’abitato, fu costruita una cinta muraria con quattro porte d’accesso, in corrispondenza dei punti cardinali.

2. Le mura romane: un perimetro che resiste nel tempo

Le prime fortificazioni di Barcino furono erette nel I secolo a.C., ma nel corso dei secoli furono più volte rinforzate. Tra il III e il IV secolo d.C., l’instabilità politica e militare spinse i romani a costruire una seconda cinta muraria più robusta: un doppio muro in pietra di Montjuïc spesso otto metri, dotato di torri semicircolari e porte monumentali. Questa nuova struttura, che ricalcava il perimetro originale, garantiva una maggiore protezione contro le incursioni barbariche.

Oggi, gran parte delle mura è ancora visibile nel Quartiere Gotico, dove si fonde con le costruzioni medievali e moderne, creando un suggestivo contrasto tra epoche diverse. Ecco alcuni dei punti migliori dove ammirare ciò che resta dell’antica cinta:

  • Plaça Nova: A pochi passi dalla Cattedrale di Barcellona, qui si conservano due torri semicircolari e la Porta Praetoria, l’antico ingresso principale lungo il decumano. Questo accesso collegava Barcino con le vie consolari dell’Impero e rappresentava un punto nevralgico della colonia.
  • Archivio Storico della Città (Carrer de Santa Llúcia): All’interno del cortile dell’edificio è possibile osservare un tratto del muro romano integrato nella struttura. È un esempio emblematico di come la città abbia preservato e inglobato la sua storia nei luoghi di vita quotidiana.
  • Pati Llimona (Carrer del Correu Vell, 5): Questo centro civico ospita uno dei tratti più impressionanti delle mura: ben 17 metri di perimetro murario con una porta laterale per l’accesso pedonale, nota come Porta Regomir. Visitabile gratuitamente, rappresenta un’autentica immersione nell’urbanistica dell’epoca imperiale.
  • Plaça dels Traginers: Questo piccolo spazio custodisce un ulteriore frammento di mura, visibile tra le abitazioni moderne. È uno dei punti meno conosciuti ma più evocativi, ideale per chi desidera scoprire la Barcellona nascosta.

3. Il Tempio di Augusto: un angolo di Roma nel cuore di Barcellona

Proseguendo l’itinerario, una tappa imperdibile è il Tempio di Augusto, di cui si conservano quattro colonne corinzie perfettamente integrate nel cortile del palazzo medievale al numero 10 di Carrer del Paradís. Costruito alla fine del I secolo a.C., il tempio sorgeva sul Mons Taber, il punto più elevato della città romana.

Questo edificio sacro, dedicato al culto imperiale, era un elemento chiave del foro cittadino e rappresentava il centro simbolico e spirituale della colonia. Le colonne superstiti, con i loro capitelli corinzi finemente scolpiti, sono tra le testimonianze più spettacolari della Barcellona romana.

Entrare in questo cortile silenzioso, inaspettatamente nascosto nel cuore del Quartiere Gotico, è come fare un salto nel tempo. Un luogo spesso trascurato dai percorsi turistici classici, ma che offre un momento di meraviglia pura a chi decide di cercarlo.

Consiglio pratico: il cortile si trova all’interno della sede del Centre Excursionista de Catalunya ed è visitabile gratuitamente.

4. Necropoli di Plaça Vila de Madrid: il cimitero romano a cielo aperto

Nel cuore della frenetica Barcellona, a pochi passi dalle vie dello shopping e dai caffè del centro, si nasconde un luogo sorprendentemente silenzioso e ricco di storia: la necropoli romana di Plaça Vila de Madrid. Questo spazio verde, incastonato tra edifici moderni, custodisce una delle testimonianze più autentiche della vita (e della morte) nell’antica Barcino.

Qui si estendeva una via sepolcrale, un tratto di strada secondaria che conduceva fuori dalle mura della colonia romana fino alla zona di Sarrià. Secondo la legge romana, infatti, era vietato seppellire i defunti all’interno della città, e le tombe venivano collocate lungo le strade d’uscita.

Oggi, i visitatori possono passeggiare accanto a più di 70 sepolture, risalenti al I-III secolo d.C., molte delle quali ancora perfettamente leggibili. Le epigrafi sulle lapidi raccontano storie di madri, bambini, commercianti e artigiani, offrendo un ritratto toccante della Barcellona antica. Alcune tombe sono semplici, altre adornate da piccole edicole funerarie, segno della diversa posizione sociale degli individui sepolti.

La necropoli è accessibile gratuitamente e rappresenta una tappa ideale per chi desidera allontanarsi dalle folle, immergendosi in un’atmosfera intima, riflessiva e culturalmente significativa. È anche perfetta per chi visita Barcellona in modo alternativo e desidera scoprire aspetti meno noti della città.

5. Il MUHBA: passeggiare tra le rovine di Barcino

Per comprendere davvero le radici romane della città, una visita al Museo di Storia di Barcellona (MUHBA) è imprescindibile. Situato in Plaça del Rei, questo museo conduce i visitatori nel sottosuolo, dove giace il nucleo originario della Barcellona romana.

Il percorso è immersivo e permette di camminare tra le rovine di Barcino, osservando da vicino ciò che resta delle sue attività quotidiane. All’interno del museo è possibile esplorare:

  • Botteghe e laboratori artigianali, dove si lavoravano stoffe e metalli.
  • Domus romane, con affreschi, mosaici e resti delle terme.
  • Una rete fognaria sorprendentemente avanzata per l’epoca, segno dell’alto livello di ingegneria urbana raggiunto.
  • Il foro, il cuore politico e commerciale della città, con strade lastricate ancora visibili.

Il sito archeologico si estende anche sotto Plaça de Sant Iu e Carrer del Comtes, rivelando nuovi dettagli man mano che si procede nella visita. Un vero viaggio nel tempo, che mostra come l’urbanistica e la vita quotidiana dei romani abbiano lasciato un’impronta profonda.

Consiglio utile: l’ingresso al MUHBA è gratuito ogni domenica pomeriggio, un’occasione perfetta per chi ha un budget ridotto ma non vuole rinunciare alla cultura.

6. L’acquedotto romano

Un altro esempio della sorprendente efficienza della Barcino romana è il suo acquedotto, una struttura essenziale per l’approvvigionamento idrico della colonia. I pozzi interni alle mura non bastavano, così i romani progettarono un acquedotto di oltre 11 chilometri, che portava l’acqua dalle sorgenti di Montcada fino al cuore della città.

Gran parte del tragitto era sotterraneo, ma non mancavano tratti sopraelevati costruiti su archi in muratura. Oggi sopravvivono due testimonianze visibili di questa imponente opera:

  • Un segmento ricostruito in Plaça Nova, affiancato dalle torri romane, indica il punto esatto in cui l’acqua entrava in città.
  • Un tratto originale di quattro arcate e cinque pilastri si trova in Plaça Vuit de Març, inglobato nelle mura di una casa privata e scoperto durante scavi nel 1988.

Questi resti, seppur parziali, permettono di apprezzare l’ingegno degli ingegneri romani, capaci di garantire alla città un sistema idrico stabile e duraturo.

Curiosità sulla Barcellona romana

Scoprire Barcino significa anche lasciarsi affascinare da dettagli meno noti ma estremamente interessanti. Ecco alcune curiosità che ti faranno vedere l’antica Barcellona con occhi nuovi:

a) Il vino di Barcino: Forse non tutti sanno che i Romani di Barcino erano anche ottimi produttori di vino. Le anfore in terracotta, realizzate localmente, venivano riempite con il prezioso nettare e spedite in varie zone dell’Impero. Molte di queste anfore sono state ritrovate durante gli scavi e raccontano l’importanza commerciale della città.

b) La pietra di Montjuïc: Le maestose mura, il Tempio di Augusto e altri edifici dell’antica Barcino furono costruiti con la pietra estratta dal vicino monte Montjuïc. Le cave, ancora oggi visibili, sono testimoni silenziosi del lavoro degli scalpellini romani che scolpirono la città pietra dopo pietra.

c) Una rete fognaria all’avanguardia: Barcino, sebbene fosse una colonia di dimensioni ridotte, vantava un’infrastruttura avanzatissima per l’epoca: una rete fognaria efficiente, progettata per gestire lo smaltimento delle acque. Un sistema insolito per città così piccole, che dimostra quanto fosse strategicamente importante e ben organizzata.

>> Leggi anche: Cosa vedere a Barcellona gratis

Itinerario a piedi: sulle tracce della Barcellona romana

Hai poco tempo ma tanta voglia di scoprire qualcosa di unico? Questo itinerario a piedi ti porterà nel cuore della Barcellona romana, tra antiche rovine e testimonianze affascinanti, perfetto per chi si chiede cosa vedere a Barcellona in poche ore. Ideale per una mattinata alternativa o un pomeriggio all’insegna della storia, questo percorso ti permette di esplorare i resti più significativi della città romana senza allontanarti troppo dal centro.

Ecco le tappe consigliate:

  1. Plaça del Rei – Inizia con il MUHBA, dove potrai scendere nel sottosuolo e camminare tra le rovine dell’antica Barcino: botteghe, terme, strade e abitazioni romane.
  2. Carrer del Paradís, 10 – Ammira le colonne del Tempio di Augusto, nascoste in un cortile medievale, autentico angolo segreto della città.
  3. Plaça Nova – Qui potrai vedere una delle porte principali della cinta muraria romana e un tratto ricostruito dell’antico acquedotto.
  4. Pati Llimona (via Correu Vell, 5) – Scopri un tratto perfettamente conservato delle mura e la Porta Regomir, un accesso pedonale romano.
  5. Plaça Vila de Madrid – Passeggia tra oltre 70 tombe dell’antica necropoli romana, risalente ai secoli I-III d.C.
  6. Plaça dels Traginers – Ammira uno degli ultimi tratti sopravvissuti della seconda cerchia muraria.
  7. Archivio Storico di Barcellona (via Santa Llúcia) – Concludi il percorso osservando l’interno delle mura romane dal patio dell’edificio.

>> Scopri anche: Come muoversi a Barcellona

Barcellona Romana: domande frequenti

1. Cos’è Barcino?

Barcino è l’antico nome romano di Barcellona, fondata da Augusto nel I secolo a.C. come colonia per veterani e punto strategico per i commerci.

2. Dove si trovano le rovine romane a Barcellona?

Nel Quartiere Gotico, specialmente in Plaça del Rei, Carrer del Paradís, Pati Llimona e Plaça Vila de Madrid. Il MUHBA è il punto migliore per iniziare la visita.

3. Il MUHBA è gratuito?

L’ingresso è gratuito ogni domenica pomeriggio. Durante il resto della settimana, è previsto un piccolo biglietto d’ingresso.

4. Si possono fotografare i resti romani?

Sì, nella maggior parte dei luoghi – come le colonne del Tempio di Augusto, la necropoli di Plaça Vila de Madrid o il Museo di Storia di Barcellona (MUHBA) – è consentito scattare fotografie. Questi siti non solo raccontano la storia millenaria della città, ma sono anche tra i posti instagrammabili di Barcellona più affascinanti per chi ama unire cultura e fotografia. Ti consigliamo comunque di verificare eventuali restrizioni all’ingresso, soprattutto per l’uso del flash o di attrezzature professionali.

La Barcellona romana è un universo affascinante e silenzioso, che resiste al tempo nascosto tra le pietre antiche e le strade del centro storico. Le sue mura possenti, le colonne del tempio di Augusto e le rovine sotterranee non sono semplici resti archeologici: sono testimoni vivi di una civiltà che ha posto le fondamenta dell’attuale metropoli.

Passeggiare tra questi luoghi significa tuffarsi nelle origini più autentiche della città, scoprendo una Barcellona che non tutti conoscono: non solo simbolo di modernità e arte contemporanea, ma anche custode di oltre duemila anni di storia.

Se stai pianificando un itinerario culturale, non lasciare che queste meraviglie passino inosservate: sono tra le attrazioni di Barcellona più sorprendenti e ideali da includere se stai programmando di esplorare Barcellona in 3 giorni. Porta con te la curiosità, la voglia di scoprire e una macchina fotografica: la Barcino nascosta è pronta a raccontarti la sua storia.

E tu, conoscevi già questi segreti della Barcellona romana?

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